La chiesa di Sant'Andrea a Tortolì, nei pressi di Arbatax
la chiesa di Sant'Andrea di Tortolì affonda le radici nel XIV secolo e venne radicalmente ristrutturata nel 1790, in previsione dell'innalzamento a sede vescovile; caratterizzata da una pianta a croce latina, si fa notare per l'altare marmoreo progettato da Giovanni Battista Franco e per la cripta sotterranea
L’edificio religioso più importante di Tortolì, comune che include anche Arbatax, è la chiesa di
Sant'Andrea apostolo. Situata in piazza Cattedrale nel pieno centro storico
del paese, ha delle origini che risalgono al XIV secolo come dimostra una
lettera del 1386 indirizzata dal sovrano Aragonese Pietro IV al monaco Petro de
Armentera. Bocciata duramente dall’arcivescovo Filippo Melano nel 1784, venne
ricostruita quasi interamente in previsione di essere scelta come sede vescovile. Inaugurata nel 1790,
ospitò la cattedra dei vescovi d'Ogliastra dal 1824 al 1927, allorché venne
spostata nella cattedrale di Santa Maria Maddalena di Lanusei.
La chiesa di
Sant'Andrea presenta un aspetto classico, con una facciata provvista da lesene
su cui si aprono tre portoni ad arco a tutto sesto sormontati da finestre di
forma squadrata. L'interno ha una pianta a croce latina ed è composta da tre
navate separate da colonne portanti dalle volte a botte. L’altare marmoreo impreziosito da intarsi di vari colori, opera di Giovanni Battista Franco, ospita la
statua di S. Andrea e dietro questo si trova il coro ligneo, realizzato nei
primi dell’Ottocento.
Degna di interesse è la cripta situata sotto il presbiterio,
dove sono conservate le spoglie di numerosi vescovi del periodo in cui la
chiesa era sede vescovile; l'organo a
canne, realizzato dalla ditta Luigi Turrini di Modena nel 1883, si trova
invece nella navata destra fin dal 1997, a seguito di un restauro radicale. La
cappella del Battistero, collocata alla base del campanile, risale al
Cinquecento e ospita il fonte
battesimale in una vasca marmorea del XVIII secolo.