
La chiesa di San Giuseppe a Tortolì, vicino Arbatax
la chiesa di San Giuseppe si trova alla periferia di Tortolì e presenta un aspetto smaccatamente moderno, con la struttura in cemento armato e il campanile slanciato; all'interno si trovano affreschi sulla Via Crucis e un interessante presbiterio che ha subito lavori di adeguamento
La Sardegna trabocca di chiese storiche costruite secoli fa
ma ci sono anche molti edifici religiosi che sono stati eretti in tempi
decisamente più recenti: tra questi si trova la chiesa di San Giuseppe, situata in via Carlo Frugoni alla periferia
occidentale di Tortolì, comune cui
fa capo anche Arbatax. I lavori per
la sua realizzazione ebbero inizio nel 1992 su iniziativa del vescovo Mons. Antioco Piseddu su progetto
dell’Ingegner Giorgio Cavallo, e si conclusero tre anni dopo nel 1995.
Posto all’interno di un’ampia e ordinata area verde nella
zona di Monte Attu, il tempio presenta un aspetto tipicamente moderno, con la struttura in cemento armato in bella vista e
soltanto il portone in legno a spezzare il grigio imperante; la facciata dal terminale
appuntito culmina in una vetrata che produce giochi di luce favorendo la
meditazione, mentre sulla sinistra si innalza il campanile post-moderno dalla
forma più che slanciata dotato di una lunga croce.
All’interno, l’edificio religioso si presenta con un vasto ambiente di forma romboidale ricco di mosaici raffiguranti la Via Crucis e con un pavimento di pregio; da notare il presbiterio con la piccola cupola piramidale che nel 2015 ha subito un adeguamento liturgico per volere del vescovo di Lanusei Antonello Mura. Altri lavori effettuati di recente hanno riguardato l’ambone e l’altare; oggi la chiesa di San Giuseppe ospita i convegni ecclesiastici diocesani.